Licenziamento di un dipendente insubordinato

L'insubordinazione di un dipendente nei confronti del proprio titolare convalida l'ipotesi di licenziamento per giusta causa: questa la decisione presa dalla Corte di Cassazione – Sezione Lavoro con la sentenza numero 20071 del 7 ottobre 2015, che ha stabilito come il collaboratore irrispettoso verso un superiore debba necessariamente essere sollevato dall'incarico svolto.
 
Nella casistica specifica ci troviamo dinanzi ad una situazione in cui, durante una discussione, il lavoratore di un'azienda ha minacciato ed ingiuriato contro il principale dimostrando, oltre che una condotta assolutamente inappropriata alla circostanza, anche l'inosservanza di tutte le regole dell'educazione da seguire soprattutto all'interno di un ambiente professionale.
 
Per giungere all'esonero dal ruolo ricoperto in azienda, l'atteggiamento è stato esaminato e convalidato dal punto di vista legale dai giudici di merito, ai quali è spettato l'onere sia di attestare l'effettiva esattezza del procedimento disciplinare, sia anche di confermare la proporzionalità tra la pena inflitta e la violazione contestata.
 
Tale analisi è stata eseguita prendendo in considerazione la gravità dell'inadempienza del collaboratore e l'adeguatezza di una punizione che non può essere oggetto del giudizio di legittimità: ai magistrati supremi non spettava il riesame della legittimità della decisione, ma solo la verifica che la sentenza emessa dal giudice di merito fosse correttamente giustificata.
 
Per quanto concerne la sentenza in questione, la Corte di Cassazione ha quindi reputato che il magistrato dell'appello avesse motivato in maniera corretta ed esaustiva la valutazione eseguita sulla validità dell'esonero inflitto al collaboratore, dopo che quest'ultimo si era rivolto al proprio titolare con toni irriguardosi ed offensivi.

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